giovedì 16 ottobre 2008

La prova di Abramo

Dopo mesi ritorno a scrivere.E parto da lontano.Lo sventato sacrificio di Isacco.Per qualche giorno mi e' girata per la testa la tesi che Andrea Zanardo fa sua nel suo blog
La prova a cui sarebbe stato sottoposto Abramo sarrebbe stata la capacita' di ribellarsi ad un ordine sbagliato.Abramo fallisce la prova e Dio manda l'angelo a rimediare al danno.
Di fronte all'orrore che noi proviamo di fronte a quella storia questa spiegazione ci mette assai a posto con la coscienza.Ma come e' buono questo Dio che ci insegna che c'e' un limite anche all'obbedienza.Come e' paterno.Gli manca solo la barba bianca.
Invece mi viene da pensare che e' proprio lo stesso Dio del diluvio universale e di Sodoma e Gomorra.Insomma il primo lettore della storia non era affatto sicuro di come sarebbe andata a finire e forse non lo erano neppure i servitori che Abramo aveva lasciato a guardia degli asini.
Mi vengono in mente due ordini di pensieri.
Il primo ci parla della diversita' dell'ebraesimo (in quanto religione) dalle altre religioni e ci dice che sul piano della religione la differenza e' sottilissima.E mi viene da pensare alla Madonna in processione vestita con gli ex voto e alla Tora in processione con tutti che la baciano e mi viene da pensare ai guardiani della fede altrui e quelli nostri.
Ai tempi di Ifigenia il nostro distacco dal sacrificio umano poteva essere solo un fatto accidentale e immotivato.Ci voleva il deus ex machina o se si vuole un angelo.E ricordiamoci che il nipote di Abramo avra' fatto cosi' poca strada di differenziazione dalle altre religioni da finire i suoi giorni bello imbalsamato.
Insomma questo sacrificio ci ricorda che noi non siamo cosi' diversi dagli altri.
Il secondo ordine di pensieri pare a prima vista completamente scollegato dal primo.
Noi e tra noi ci metto anche lo scrittore della Genesi viviamo in un'epoca in cui Dio ha ormai completamente nascosto i suoi volti.Questo nascondimento ci puo' riempire di angoscia e anche di rabbia quando vediamo lo sterminio dell'uomo sull'uomo.E allora ogni volta che abbiamo nostalgia della visibilita' dell'intervento di Dio nella storia ricordiamoci del diluvio,di Sodoma e Gomorra e del legamento di Isacco.
E dobbiamo ringraziare Dio di starsene fuori.
Cosa c'entra il primo ragionamento col secondo ?
Ai tempi di Abramo il monoteismo era una novita'.Adesso e' inflazionato.E se il nostro Dio universale interviene nella storia perche' non devono farlo gli altri Dei universali.
E fino a che portiamo in processione le nostre Tora all'interno dei templi niente di male.Ma se questo Dio se ne esce e diventa criterio del politico credo che non saremmo affatto meglio degli altri,neppure di Ahmadinejad

domenica 29 giugno 2008

Moni Ovadia e Amos Luzzatto

Ho ascoltato una trasmissione televisiva nella quale Moni Ovadia e Amos Luzzatto paragonavano la schedatura attraverso impronte digitali dei rom alla schedatura che diede inizio alle persecuzioni nazifasciste contro gli ebrei.
Non sono molto convinto.
Gli ebrei di allora erano,per quanto riguarda le modalita' abitative e lavorative,perfettamente integrati.In tutta europa erano registrati all'anagrafe,andavano a scuola,abitavano in case di proprieta' o in affitto,si mantenevano lavorando come il resto della popolazione.
In Italia e in Germania gli ebrei erano assolutamente indistinguibili dal resto della popolazione.
Nei paesi dell'est europeo era piu' sviluppato il ghetto,ma per quello che ne so neppure li ci si sottraevea alle regole di convivenza sopra citate.
Per quanto riguarda i rom,invece,bisogna distinguere tra i rom che si adeguano a quelle regole sia abitando stanzialmente,sia in modo nomade e quelli che vivono in situazione di illegalita'.
Se un gruppo di nomadi vive in un campo che ha occupato illegalmente suolo pubblico,non si registra all'anagrafe,non frequenta le scuole e esercita al proprio interno una legislazione privata,credo che bisogna chiedersi quale e' il senso di tutto cio'.
Io non so quale potrebbe essere il rapporto corretto tra stato e nomadi.Ma so che ci deve essere una legge che lo regoli e che a volte e' meglio un cattivo intervento dello stato piuttosto di nessun intervento.
Non so se quello che sta facendo Cacciari sia giusto,ma almeno e' comprensibile.
Magari mi sbaglio ma non credo che la polizia andra' a prendere le impronte digitali ai figli di quei rom che abitano in case in affitto o proprieta',lavorano e mandano i figli a scuola.
Magari mi sbaglio ma andranno a prendere ai figli dei rom che abitano in campi illegali.
E se e' cosi' allora il problema e' l'esiatenza dei campi e non il metodo con cui si affronta l'illegalita'.
E come si vede con gli ebrei tutto cio' non ha niente a che vedere.
A meno che dietro il ragionamento rom eguale ebrei ci sia l'idea che la cacciata della sinistra estrema dal parlamento e la quasi alleanza tra PD e CDL siano l'anticamera del fascismo.

domenica 15 giugno 2008

200 ghinee

Ho dovuto cercare con google cosa fosse la ghinea egiziana.
E' il nome popolare della ufficiale sterlina,della quale ne servono 8 per comperare un Euro.
Un parchettista egiziano mi raccontava che al suo paese vicino al Cairo guadaganava 200 ghinee al mese e che anche li sono pochine.
E' venuto in Italia perche' sino ad un anno fa c'era tanto lavoro e guadagava 1.000 euro al mese.
Riusciva a mandarne una parte a casa.
Poi il lavoro e' sempre piu' diminuito perche' nei cantieri e' pieno di controlli e adesso riesce appena a mantenersi,ma a tornare non ci pensa perche' tanto non avrebbe i soldi per sposarsi.
Chiacchierando e' venuto fuori che se gli dessero 1.000 euro sicuri per 60 ore al mese lui sarebbe piu' che contento.
La ciliegina e' che il suo datore di lavoro e' un egiziano regolare con dipendenti italiani.
Se questo scenario fosse evidente qualcuno potrebbe andare nel panico.
Per evitare il panico si fa cosi':
a destra si dice che nessuno ha problemi con gli extracomunitari che lavorano e che tutti i problemi vengono dai delinquenti.
a sinistra si risponde che non sta bene criminalizzare intere etnie di migranti per colpa di singoli delinquenti e che dovremmo vergognarci del nostro razzismo.

E veniamo alle puttane.
Adesso tutti incominciano a voler bene alle puttane italiane che lavorano tranquillamente in casa e caso mai si discute della necessita' di far pagare loro le tasse.
Il problema sono quelle per strada.
Sono tutte povere fanciulle qui portate con promesse di lavoro e poi buttate sulla strada con stupri e violenze.
La soluzione e' liberarle dai loro aguzzini,rimandarle dalla mamma e voila' le nostre strade sono belle pulite.
Ma perche' mai uno sfruttatore dovrebbe complicarsi la vita con delle brave ragazze quando nei paesi di provenienza e' strapieno di puttane e non costano niente ?
Non e' che forse le puttane vengono qui un po come gli operai attratte da tariffe straordinariamente superiori ?
Quando potra' guadagnare una puttana in un paese in cui si guadagnano 200 ghinee al mese ?
Forse abbastanza poco da venire qui volentieri senza che nessuno la costringa.
La vera e potente coercizione e' la differenza di prezzo.

mercoledì 4 giugno 2008

Essere impopolare per non essere antipopolare

Mi arriva periodicamente una news letter dal naga
Oggi ho ascoltato questo discorso
Come fare a non essere d'accordo ?
Eppure mi sembrava di essere il tenente Colombo.
Qualcosa non mi quadrava.
Come mai e' impossibile fare una manifestazione per i diritti degli immigrati?
Possibile che non si trovi in tutta Milano qualche migliaio di persone che siano d'accordo con discorsi cosi' sensati.
O forse questo qualche migliaio di persone non viene fuori proprio perche' a questi discorsi manca qualcosa.
Secondo me manca una cosa fondamentale.
Per mettere gli extracomunitari in regola bisogna cambiare le regole e per cambiarle bisogna calpestare un mucchio di interessi costituiti.
Un operaio edile assunto all'impresa costa 35 euro all'ora.
Per lo stesso lavoro l'impresa puo' dare il lavoro in subappalto e il costo scendera' a
20.
Alla fine l'extracomunitario ne prende dieci e forse meno.
Porre mano alla diminuzione di questa distanza e' il solo modo per far emergere l'illegalita'.
Ma nessuna forza politica sembra intenzionata a voler governare il terremoto sociale che si produrrebbe.
Ogni categoria difenderebbe strenuamente i propri interessi costituiti.E questa difesa potrebbe essere contrastata solo con l'uso della forza.La distanza tra 35 euro e 10 euro e' cosi' alta che la mediazione pacifica sarebbe impossibile.
Purtroppo nel discorso di Massarotto vedo solo buonismo.
I problemi sono drammatici e chi tentera' di affrontarli dovra' mettere in campo molta cattiveria.
Come dice sempre Pannella :essere impopolare per non essere antipopolare

lunedì 19 maggio 2008

DI RITORNO DA ISRAELE

Prima impressione
Differenza tra donne ebree religiose e donne arabe religiose.
Le prime si vestono come le nostre moderne suore.
Capelli coperti,donne sotto il ginocchio,braccia coperte e niente scollatura.L'effetto finale e' proprio quello delle suore.A meno di essere particolarmente morbosi non si nota la donna sotto al vestito.
Le arabe si coprono come le nostre suore tradizionali.Rimane scoperto solo l'ovale del viso.
Eppure la seduzione e' ben presente.Tacchi a spillo sotto gonne lunghe,vestiti attillati,trucco,andatura.Insomma l'occhio maschile viene attratto e l'effetto della totale copertura e' piu' che annullato dal gioco attento dei particolari.
Seconda impressione.
Si vedono in giro un sacco di donne ebree in cinta e pochissimi bambini.Che le donne facciano tanti bambini proprio perche' qualcun altro si occupa di loro ?
Terza impressione.
Nelle stazioni degli autobus si vedono tanti soldati e soldatesse.
Sono lo stato vivente e l'identificazione con loro e' immediata.
Quello che non capisco e' come facciano i coetanei arabi che non fanno il militare a identificarsi con lo stato.
Per me questa supposta mancanza di identita' e' piu' esplosiva dei kassam.
Forse vedo le cose con l'occhio di un occidentale e chi ha vissuto per mille anni con i turchi vede le cose diversamente.
Non ho risposte.

giovedì 24 aprile 2008

IL CUORE DI KAROL

Oggi viene riesumata la salma di Padre Pio e a San Giovanni Rotondo ci si aspetta l'affluenza di 1.000.000 di fedeli.
Nel numero 16 del Magazine del Corriere (di cui non trovo la versione on line) si parla della richiesta della chiesa polacca al vaticano di espiantare il cuore di Wojtyla e di conservarlo nella cappella del castello dei re di Cracovia.
Penso che la chiesa farebbe volentieri a meno di questi riti ,ma che non possa sottrarvisi nella consapevolezza che si tratti di bisogni insopprimibili.
E anch'io mi sento piu' tranquillo se a vegliare su questi riti c'e' un papa piuttosto che una setta da strapazzo.
Non me la sento di criticare questi fenomeni dal punto di vista di una resligiosita' piu' alta.
Non ho affatto la certezza che gli adoratori del cuore di Wojtyla siano mediamente persone eticamente peggiori dei valdesi o degli ebrei riformati.
E allora da quale punto di vista si possono criticare questi fenomeni ?
Il solo pulpito corretto dal quale criticare e' quello della legge civile.
Non credo che un gruppo di amici potrebbe esporre per un mese il cadavere del nonno,vendere biglietti per poterlo fotografare e magari strappargli il cuore e regalarlo.
Questo gruppo di amici credo verrebbe denunciato.
Al di fuori di questo ambito di critica si diventa presuntuosi.
Presuntuosi di sapere,non solo per se stessi,ma anche per gli altri,quale sia il giusto approccio verso il divino.

lunedì 14 aprile 2008

LEGGERE CON PAZIENZA

Un invito a leggere con pazienza l'articolo a questo link
Il traduttore dall'arabo e' l'Unimed.
In esso si parla dei motivi del terrorismo islamico e spiegato come come non possa essere ricondotto alle seguenti cause
In realtà, lo “shock della modernità”, lo “scontro di civiltà”, e la “vendetta contro gli Stati Uniti” non sono sufficienti a spiegare le reali motivazioni che hanno spinto Osama bin Laden, Ayman al-Zawahiri, ed i loro seguaci ad incamminarsi sulla strada dello scontro con gli Stati Uniti.
Quando si arriva alla cura la seguente viene messa in testa.
La soluzione efficace consiste invece in un insieme di provvedimenti integrati, il primo dei quali deve essere la rinuncia degli Stati Uniti ad appoggiare l’aggressione israeliana al popolo palestinese, ed un impegno serio a dare soluzione all’annosa questione che riguarda questo popolo.
Ce ne sarebbe abbastanza per fermarsi.

Ma le seguenti frasi
E’ questa la condizione per far sì che esso (l'islamismo) rinunci del tutto alla violenza, sia sul fronte interno che all’estero, e che riconosca e accetti le regole di un governo di carattere civile, fondato sull’alternanza al potere e sul rispetto della libertà di espressione.

...insieme all’oppressione ed alla tirannia dei regimi arabi al potere

mi ha convinto che forse bisogna leggere l'articolo pensando che laddove (come in Egitto) non c'e' rispetto della liberta' di espressione e alternanza del potere la critica deve essere letta tra le righe.
L'espressione che ho messo in neretto e' molto forte.
In essa si legge (se la traduzione e' corretta) che tutti i regimi arabi sono tirannici e opprressivi.
Tutti perche' altrimenti avrebbe scritto "di alcuni regimi arabi al potere"