domenica 23 marzo 2008

LORO RIDEVANO

Ogni giorno vado a vedere il blog del mio amico Andrea.
Da qualche giorno mio chiedevo perche' questo foto non mi convinceva.
Un fatto.
Un anno fa sono andato a trovare mia suocera all'obitorio.Per uno strano caso il numero di morti era tre volte superiore alla capienza normale.All'uscita quell'eccesso di morti e visitatori di morti in uno spazio ristretto mi ha spinto a ridere.
Una riflessione.
Alla fine della meghillat Ester 75.000 nemici degli ebrei,tra i quali e' specificato donne e bambini,vengono in un solo giorno ammazzati.Un genocidio.
Anche gli altri Giudei che erano nelle province del re si radunarono, difesero la loro vita e si misero al sicuro dagli attacchi dei nemici; uccisero settantacinquemila di quelli che li odiavano, ma non si diedero al saccheggio.

Con questi scritti il re dava facoltà ai Giudei, in qualunque città si trovassero, di radunarsi e di difendere la loro vita, di distruggere, uccidere, sterminare, compresi i bambini e le donne, tutta la gente armata, di qualunque popolo e di qualunque provincia, che li assalisse, e di saccheggiare i loro beni

Eppure noi festeggiamo la nostra sopravvivenza con balli e canti e sbronze e mangiate ancora oggi.
Questo ci deve ricordare che nessuno e' immune dal riso di fronte all'eccesso della morte.
Ne sono immuni solo quelli che non hanno neppure piu' la forza per ridere e quindi vivere.
A Purim noi ricordiamo che nel rovesciamento del massacro diventeremmo come gli altri e,come e' scritto,gli altri si convertirebbero all'ebraesimo per paura.
In ogni provincia, in ogni città, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo decreto, vi era per i Giudei gioia ed esultanza, banchetti e feste. Molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché il timore dei Giudei era piombato su di loro.
L'idea che LORO RIDEVANO perche' uno per uno intrensicamente carogne e noi NON RIDEREMMO perche' intrensicamente buoni e' assurda.
Quei 75.000 uomini,donne e bambini bellamente sbudellati sono una simulazione dello scontro.
Un gioco cosi' come gli scacchi e il calcio sono la simulazione della guerra.
Quei 75.000 ci ricordano che basta un giro di trottola per metterci anche noi a ridere come i nazisti della foto.
Buon Purim

3 commenti:

GIOELE ha detto...

Me la canto e me la suono.
Ma come mai a noi una vittoria come quella non e' mai capitata se non nell'annebbiamento della sbronza ?

נחום ha detto...

Se c'è una cosa che può essere imparata dalla Shoah è che chiunque (anche *noi*) può diventare complice di un sistema industriale di sterminio (come *loro*). Purim, però, è tutta un'altra storia - mi rifuto di credere che si parli di un evento storico, e la vivo come una favola. Se poi si vuole togliere il lupo cattivo dalle favole, avremo delle favole poco divertenti e per nulla educative.
ciao e grazie

GIOELE ha detto...

Ciao Andrea,
sono perfettamente d'accordo con te che Purim sia una favola e non un evento storico e pensavo che questo concetto fosse evidente nel mio post.
Io non volevo affatto togliere il lupo dalla favola ma indicare che il lupo e' anche dentro di noi.
Ridere degli ebrei sterminatori di donne e bambini e' un modo per sublimare la voglia umana di sterminare che tutti ci sentiamo dentro.
Purim ci insegna anche a riconoscere questo bisogno e a confinarlo nel sogno.
Ci insegna a non sentirci superiori e immuni.
IL SIGNORE DELLE MOSCHE.